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Titoli in supercrescita

2 months ago

Seamus Lyons, Senior Investment Manager

Seamus Lyons, CFA,
Senior Investment Manager, AXA IM Select

Titoli in supercrescita

Tutte le società, che siano growth, blue chip o small cap, hanno un ciclo di vita simile. Il processo inizia con la fase di 1) avvio, seguita in sequenza dalle fasi di 2) crescita, 3) maturità, 4) transizione e, infine, 5) stabilità o declino. Un titolo “in supercrescita” gode di prospettive molto solide per almeno un anno e ottiene una performance superiore a quella del resto del mercato. Le società appartenenti a questo gruppo presenteranno indici di valutazione più elevati, poiché le loro eccellenti prospettive tenderanno a generare rendimenti più elevati. Ciò si riflette anche in incrementi del loro valore molto più elevati rispetto alla media del mercato. Occorre precisare che i titoli growth non sono necessariamente redditizi e in prevalenza, per non dire quasi sempre, non pagano dividendi.

Un’ampia gamma di catalizzatori

In genere sono molti i catalizzatori che alimentano l’ascesa delle società growth. Tra questi, la capacità di fornire un componente essenziale o innovativo in un settore in rapida crescita come quello dell’intelligenza artificiale, la conquista di una quota di mercato dominante in un particolare settore o ancora l’introduzione sul mercato prima dei concorrenti di un nuovo prodotto in un settore specializzato come quello farmaceutico (il cosiddetto “vantaggio del pioniere”). Anche gli eventi macroeconomici possono stimolare una crescita sopra la media di titoli o, addirittura, di interi settori. La produzione limitata di un determinato bene in alcune aree, ad esempio, va a vantaggio delle imprese che sono ancora in grado di rifornire il mercato. Nella fase di formazione, per esempio, le aziende di successo registrano una supercrescita che si protrae spesso oltre l’anno, per poi rallentare una volta raggiunta la maturità aziendale e del mercato.

Valutare questi titoli

La crescita superiore alla media non è sostenibile nel lungo periodo. Accade, per esempio, perché le prospettive più interessanti incoraggiano la concorrenza, che a sua volta fa scendere i prezzi di vendita e, in ultima analisi, indebolisce il profilo di crescita del settore e dei relativi titoli. Inoltre, calcolare un prezzo equo è difficile perché i titoli in supercrescita attraversano due fasi che devono essere valutate: la prima, di crescita elevata, e la seconda, di crescita normalizzata. Per calcolare il valore attuale di tutti i dividendi generati durante il precedente periodo di crescita elevata e durante il successivo periodo di crescita inferiore è quindi necessario ricorrere a un modello a crescita costante (DDM) multi-fase. Viceversa, per una società a crescita normalizzata costante si utilizzerà un DDM più semplice che riflette una prospettiva di mercato e di utili più stabile.

Riflettori puntati sulla tecnologia

Saper approfittare della supercrescita può premiare con rendimenti esponenziali, ma molto dipenderà dalla capacità di individuare i titoli e i temi giusti. Nell’ultimo anno, la performance positiva dell’indice S&P 500 è stata trainata dai robusti rendimenti di alcune società, ovvero dai Magnifici sette titoli tecnologici: Apple, Amazon, Microsoft, Google, Nvidia, Meta e Tesla. Tesla potrebbe essere ormai uscita dalla sua fase di crescita. La sua azione, valutata poco più di 1 dollaro nel 2010, ha impiegato un decennio per far conoscere il suo potenziale al mercato. Solo nel 2020 il prezzo del titolo è decollato, esordendo a 29 dollari e chiudendo l’anno a 235 dollari. Il titolo ha poi raggiunto un picco di 407 dollari nel novembre 2021. Nel quinquennio tra il 2019 e il 2023, Tesla ha registrato una crescita esponenziale in termini di fatturato, margini operativi e utili operativi. I ricavi del settore automobilistico, pari a 20 miliardi di dollari nel 2019, sono aumentati del 396% fino a raggiungere 82,4 miliardi di dollari nel 2023, mentre il margine operativo negativo di -0,3% è salito al 17% nel 2022 per poi chiudere il 2023 al 9,2%. Nel gennaio 2024 Tesla si è posizionata fanalino di coda nell’S&P 500: con una flessione del 24% evidenzia infatti una pesante battuta d’arresto. Uno dei motivi principali è stato l’aggiornamento del quarto trimestre dell’azienda sulla previsione di crescita “nettamente inferiore” delle vendite nel 2024, di cui si sono avvertiti alcuni segnali alla fine del 2023. La causa va cercata, tra l’altro, nell’intensificarsi della concorrenza da parte dei produttori cinesi di veicoli elettrici, oltre che nel cambiamento delle dinamiche di mercato e delle preferenze dei consumatori dopo anni di rapida crescita. Anche i tagli ai prezzi e l’aumento dei costi di ricerca e sviluppo hanno pesato sul clima di mercato.

Al contrario, Nvidia rimane in fase di supercrescita. La valutazione della società è passata dai 150 dollari di inizio 2023 agli oltre 700 dollari del febbraio 2024. Oggi è una delle cinque aziende di maggior valore al mondo per capitalizzazione di mercato, superiore all’intero mercato azionario cinese. L’entusiasmo del mercato deriva dal controllo da parte di Nvidia del mercato dei chip GPU utilizzati per l’IA, la cui domanda è ugualmente in fase di accelerazione. Tuttavia, se dovessero emergere segnali di rallentamento del ciclo dei chip e/o di aumento della concorrenza da parte di rivali come Intel o AMD, le valutazioni molto elevate del titolo potrebbero risultare vulnerabili.

Architas view

Il nostro punto di vista

Un titolo growth può godere di una posizione dominante per un lungo periodo, ma sarà esposto a una serie crescente di pressioni competitive. Nell’attuale contesto di mercato, caratterizzato da valutazioni ambiziose in alcuni settori di mercato, l’esposizione a particolari settori attraverso i fondi di fondi offre vantaggi di diversificazione e consente agli investitori di trarre vantaggio dagli elevati livelli di competenza dei gestori in materia di investimenti, contribuendo al contempo a compensare i rischi e la volatilità associati.

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