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Market Snapshot - Gennaio 2024

2 months ago

Mercati

Azioni

A gennaio le azioni globali hanno registrato un andamento contrastato e l’indice MSCI World ha chiuso in rialzo dell’1,2%. I titoli giapponesi si sono aggiudicati i migliori risultati, favoriti dai solidi utili societari e dall’indebolimento dello yen (TOPIX +7,8%). Anche le azioni statunitensi hanno guadagnato terreno (S&P 500 +1,7%), sostenute dal rialzo progressivo delle azioni che si ritiene beneficeranno della crescente diffusione dell’intelligenza artificiale. Anche i listini azionari europei hanno ripreso slancio (MSCI Europe +1,6%). Viceversa, le piazze emergenti sono arretrate (MSCI EM -4,6%) sotto il peso dei deboli rendimenti cinesi (MSCI China -10,5%).

Obbligazioni

Le obbligazioni globali hanno perso forza al venir meno delle speranze di un taglio dei tassi già a marzo, data la riaccelerazione dei tassi d’inflazione e un avvio d’anno, nel 2024, più forte del previsto per quasi tutte le economie. Il rendimento del Treasury USA a 10 anni è salito di 7 punti base (pb) al 3,95%, mentre il rendimento del Bund tedesco a 10 anni ha guadagnato 18 pb salendo al 2,18%. Le obbligazioni societarie si sono difese meglio del debito pubblico e l’high yield ha sovraperformato le obbligazioni investment grade.

Valute

A gennaio il dollaro USA si è apprezzato, grazie all’approccio della Fed che ha escluso l’urgenza di tagliare rapidamente i tassi di interesse. L’euro si è indebolito rispetto al dollaro, rafforzandosi invece rispetto allo yen giapponese. La Bank of Japan ha evidenziato che l’aumento dei salari rende più sostenibile un tasso d’inflazione del 2%, indicando tuttavia di non avere fretta di abbandonare la sua politica iperespansiva.

Materie prime

Il greggio ha registrato un aumento delle sue quotazioni per effetto della temuta interruzione delle forniture a causa dell’acuirsi delle tensioni nel Mar Rosso e dei rischi di contagio del conflitto tra Israele e Hamas all’intera regione. Il Brent ha ceduto l’8,3% e chiuso a 80,53 $ al barile. I prezzi dell’oro sono scesi leggermente nel corso del mese, mantenendosi comunque al di sopra dei 2.000 dollari l’oncia troy.

Market Volatility

Volatilità di mercato

A gennaio la volatilità è balzata al 15,3% e l’indice Vix ha chiuso a 14,4. Tuttavia, l’indice si è mantenuto sotto quota 20 - un livello che solitamente indica la stabilità del mercato.

Investimenti responsabili

Morningstar ha riferito che, per la prima volta nella storia, negli ultimi tre mesi del 2023 i fondi sostenibili globali hanno registrato deflussi netti trimestrali, principalmente a causa dei consistenti movimenti in uscita dai fondi statunitensi. Per contro, i fondi sostenibili europei hanno continuato ad aumentare la raccolta.

In breve

  • Le banche centrali hanno messo in guardia i mercati finanziari dal rischio di troppo confidenti nei tagli dei tassi di interesse durante il primo trimestre di quest’anno, dopo la modesta accelerazione dell’inflazione primaria a dicembre seguita dai primi segnali di rafforzamento dell’attività economica a gennaio.
  • In occasione della riunione dell’ultimo giorno di gennaio, la Federal Reserve (Fed) ha mantenuto i tassi fermi. I responsabili delle politiche statunitensi hanno escluso interventi di taglio dei tassi fino a quando il livello generale dei prezzi non convincerà di aver intrapreso una direzione saldamente ribassista, verso quota 2%.
  • Anche la Banca centrale europea (BCE) ha deliberato di lasciare invariati i costi di finanziamento. La Presidente della BCE Christine Lagarde ha convenuto che la fase più intensa della lotta all’inflazione dovrebbe essere ormai superata e che il “processo di disinflazione è in atto”, indicando tuttavia la stagione estiva come il momento più probabile per una riduzione dei tassi.

In primo piano

  • Gli attacchi dei ribelli Huthi nel Mar Rosso hanno indotto molte compagnie a evitare il Canale di Suez, optando per la più lunga rotta intorno all’Africa. I costi di spedizione e i tempi di consegna dovrebbero di conseguenza aumentare, con possibili ripercussioni sull’andamento dell’inflazione.
  • A dicembre l’inflazione primaria si è rafforzata, ma i primi dati di gennaio evidenziano di nuovo una tendenza ribassista. Nell’Eurozona l’inflazione è passata dal 2,9% di dicembre al 2,8% di gennaio, anche se il rallentamento è stato più contenuto di quanto previsto dagli analisti.
  • Il PIL cinese è cresciuto del 5,2% nel 2023 - l’anno più debole per l’economia dal 1990, escludendo l’anno della pandemia. Le autorità cinesi continuano a promettere sostegno, ma finora le misure adottate non sono state all’altezza. Ciononostante, si prevede che la banca centrale ridurrà ulteriormente i tassi.

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