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Article | 14 December 2022 | Italiano
Il 2022 è stato l'anno dell'inflazione e dei rialzi dei tassi d'interesse. L'invasione dell'Ucraina ha fatto impennare i prezzi dell'energia e ha spinto l'inflazione ai massimi del decennio. E le banche centrali hanno premuto il piede sull'acceleratore con rapidi rialzi dei tassi. I mercati azionari ribassisti sono rimasti nella normalità, mentre i mercati obbligazionari hanno subito un’ondata di vendite. Vi presentiamo una selezione dei “Quick Look” del 2022.
"Come va gennaio, così andrà tutto l'anno". Almeno così dice un vecchio proverbio. È stato sicuramente un inizio difficile per il settore tecnologico. Negli Stati Uniti, l'indice Nasdaq è in ribasso del 10% rispetto al picco di novembre. Per breve tempo Apple si è trovata ad essere la prima azienda ad essere valutata 3.000 miliardi di dollari, prima che i mercati iniziassero a vacillare. Ma perché adesso? La soluzione sta nella direzione che assumeranno i tassi di interesse. Le società growth (ad alto potenziale di crescita) ripongono le loro migliori speranze di guadagno nel futuro. E l’aumento dei tassi pesa oggi sul calcolo del valore attuale di quei guadagni futuri.
Nonostante l’intensificarsi degli sforzi diplomatici, la Russia ha lanciato un’invasione militare dell'Ucraina. Gli Stati membri della Nato hanno imposto una prima ondata di sanzioni alla Russia, inizialmente soprattutto finanziarie. I mercati sono stati costretti a confrontarsi con due fonti di incertezza: macroeconomica e geopolitica. Non c'è da meravigliarsi che i livelli di volatilità siano aumentati bruscamente. Nel frattempo, nei mercati delle materie prime, il prezzo del petrolio ha superato i 100 dollari al barile, dato che la Russia ne è il secondo produttore mondiale. Ed è cresciuta anche la richiesta di oro, a prova del suo valore come bene rifugio.
Dopo l'embargo sulle esportazioni di petrolio, la Russia ha chiuso un oleodotto cruciale, apparentemente per interventi di riparazione essenziali. È la classica compressione dell’offerta. E quando l'offerta è limitata, i prezzi aumentano. Il presidente Biden sta lavorando alacremente per trovare fonti alternative, poiché i prezzi della benzina stanno andando alle stelle. Ha ordinato al settore statunitense dello shale oil di fare "tutto il necessario" per pompare più petrolio. Sono stati riaperti i canali con Iran e Venezuela, da tempo esclusi dal mercato mondiale. Il presidente ha persino chiamato direttamente l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, per cercare di aumentare la produzione, ma nessuno dei due ha risposto al suo appello.
Shanghai, il cuore finanziario della Cina, è stata tra le principali città ad adottare il lockdown in risposta ai focolai di Covid-19. La rigorosa politica zero-Covid ha messo in discussione gli obiettivi di crescita del PIL cinese per quest'anno, dopo che le vendite al dettaglio sono diminuite del 3,5% nel solo mese di marzo. Inoltre, i nuovi lockdown hanno causato nuove interruzioni nelle catene di approvvigionamento manifatturiere in Estremo Oriente, arrecando probabilmente ulteriori danni al commercio globale. Nel frattempo, l'FMI (Fondo Monetario Internazionale) ha tagliato nettamente le previsioni per il PIL globale, mettendo in guardia sul pericolo per la crescita derivante dall'enorme debito pandemico accumulato in Cina e altrove.
Il presidente della Federal Reserve (Fed) statunitense Jay Powell ha spaventato i mercati promettendo un atterraggio "abbastanza soft" per l'economia statunitense. Non è una definizione che si sente spesso in questo contesto. Con l'inflazione ai massimi da 40 anni, la Fed riconosce come un "atto di bilanciamento difficile" controllare la situazione senza innescare una recessione. E lo scenario globale appare difficile, con altre economie che si trovano ad affrontare gravi difficoltà. La Cina farà fatica a registrare una crescita positiva questo trimestre, dopo i lockdown per il Covid, e la crescita tedesca potrebbe essere penalizzata dai costi legati all'abbandono del gas russo, dopo il divieto dell'UE.
La Federal Reserve (Fed) statunitense ha aumentato i tassi d'interesse di 75 punti base, provocando agitazione sui mercati finanziari. Se non altro perché era stato preannunciato solo un aumento di 50 punti base. È un chiaro messaggio che la Fed intende agire con decisione contro un'inflazione incandescente. Nel frattempo, la Banca Mondiale ha tagliato le previsioni sulla crescita del PIL per via della velocità di aumento dei tassi d'interesse e dei prezzi dell'energia, agitando ancora una volta lo spettro della stagflazione. Le banche centrali di Svizzera e Regno Unito hanno rapidamente seguito l'esempio della Fed, mentre la Cina ha mantenuto una politica monetaria accomodante dopo i lockdown dovuti al Covid.
Sebbene sia poco conosciuta nei mercati globali, la casa automobilistica cinese BYD ha conquistato la prima posizione al mondo per le vendite di veicoli elettrici. L'azienda, il cui nome significa “Build Your Dreams” (Costruisci i tuoi sogni), ha scavalcato le ambizioni di affermate case automobilistiche come VW o Ford, relegando Tesla in seconda posizione. Nel frattempo il fondatore di Tesla, Elon Musk, si è trovato invischiato in una battaglia legale con Twitter, dopo aver ritirato la sua offerta pubblica di acquisto. Il gigante dei social network lo accusa di aver trattato la transazione concordata ad aprile come uno "scherzo elaborato". Forse non altrettanto il conta da 1 miliardo di dollari, ora chiesto a titolo di indennizzo.
L'Inflation Reduction Act del presidente Biden è stato approvato da entrambe le Camere del Congresso ed è diventato legge. Con un valore di oltre 700 miliardi di dollari, le proposte sono una versione ridotta del programma post-Covid ‘Build Back Better’, originariamente lanciato a 4 mila miliardi. Pur mirando a ridurre le forze inflazionistiche, come i prezzi dei farmaci da prescrizione, la legge si occupa per la prima volta anche di clima. Saranno offerti crediti d'imposta a lungo termine agli sviluppatori di energie rinnovabili. È una vittoria importante per Joe Biden in vista delle elezioni di medio termine di novembre. Ma è stata anche salutata come “un'opportunità generazionale per l'energia pulita".
Gli eventi si sono allineati per spingere il dollaro al livello più alto degli ultimi 20 anni. La Fed ha annunciato un rialzo dei tassi di interesse di 75 punti base, mentre la Banca d'Inghilterra ha abbassato il ritmo previsto dei suoi rialzi in risposta ai timori per la crescita. La Banca del Giappone è intervenuta sui mercati valutari per la prima volta dagli anni '90, mentre quest'anno lo yen ha subito un calo rispetto al biglietto verde prossimo al 25%. I piani di mobilitazione di ulteriori truppe russe in Ucraina hanno spinto ancora più in alto il dollaro, alla stregua di bene rifugio. Nel frattempo, la Banca Mondiale ha dato risalto ai rischi per la crescita, se dovessero continuare i rialzi dei tassi d'interesse.
Un tribunale statunitense ha fissato al 28 ottobre il termine ultimo per Elon Musk per perfezionare la sua offerta da 44 miliardi di dollari per Twitter. E lui ha accettato. Rimaneva aperta la questione sul perché, dopo mesi trascorsi a rifiutare di pagare per la piattaforma di social media presumibilmente infestata da bot, l'affare fosse improvvisamente rientrato. Un indizio è il sogno di Musk di creare una "app per ogni cosa." Nel frattempo, il miliardario rivale Jeff Bezos ha segnalato che, poiché Tesla si affida alla produzione cinese per un terzo della sua attività, sia Musk che Twitter potrebbero essere esposti a minacce di censura.
I tassi d'interesse statunitensi potrebbero rimanere “più alti più a lungo”, ma Jay Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che i rialzi dei tassi “jumbo” delle ultime quattro sessioni potrebbero appartenere al passato. Altri governatori della Fed hanno sottolineato che i recenti rialzi dei tassi potrebbero rivelarsi eccessivi, alla luce del fatto che i dati sull'inflazione di ottobre sono risultati inferiori alle previsioni. I mercati si sono risollevati, con la speranza di un orientamento verso tassi inferiori la primavera prossima. Tuttavia, un membro del consiglio di amministrazione della Banca Centrale Europea ha raccontato una storia diversa; ha suggerito infatti, che gli aiuti governativi per le bollette del carburante potrebbero impedire un calo della domanda. L'inflazione sarebbe così destinata a rimanere più elevata più a lungo.
Con la chiusura del vecchio anno e l'inizio di quello nuovo, i mercati continuano a essere assillati da domande già note. Quanto siamo vicini al picco dell'inflazione? E quando possiamo aspettarci una svolta verso tassi di interesse più bassi? Il 2023 potrebbe portare una spinta alla crescita globale, visto il ripensamento della Cina sulla politica "zero Covid". Al tempo stesso, si prevede una recessione per le principali economie occidentali. Le speranze di una risoluzione del conflitto in Ucraina restano remote. Solo il tempo potrà rivelare in che modo si evolveranno questi eventi. Nel frattempo, auguriamo a tutti i nostri lettori un 2023 felice e pieno di successo!