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Riflettori puntati sulla responsabilità - Giugno 2022

one year ago
Roundel Responsible Investing

Il mercato delle compensazioni del carbonio è sotto osservazione 

La sfida mondiale della transizione verso un futuro senza carbonio entro il 2050 coinvolge anche le imprese, che vengono spronate a compiere scelte più sostenibili al fine di raggiungere l’ambizioso obiettivo dell’azzeramento delle emissioni nette riducendo - idealmente - la loro impronta di carbonio. Tuttavia, le aziende che non riescono a ridurre da subito la loro impronta possono arrivare ad azzerare le emissioni con l’aiuto del mercato delle compensazioni del carbonio, che è in piena espansione. Attraverso questo sistema, le società possono acquistare permessi - o crediti di carbonio - generati da progetti di risanamento dell’atmosfera. Questo per compensare le emissioni che non sono ancora riuscite ad eliminare. Lo scorso anno, i mercati globali del carbonio hanno superato per la prima volta il miliardo di dollari, grazie agli impegni delle imprese. L’obiettivo è contribuire a progetti diversi, come la piantumazione di foreste di mangrovie nelle zone umide delle Filippine, la costruzione di turbine eoliche in India o la collaborazione con gli agricoltori francesi che hanno adottato pratiche agricole a basse emissioni di carbonio.

La maggior parte di questo “carbon trading” avviene soprattutto in mercati altamente regolamentati, dove leggi tassative impongono l’acquisto di permessi o crediti ai principali responsabili delle emissioni di gas. Ci sono poi i mercati volontari del carbonio (MVC), dove aziende, istituzioni e persino singoli individui acquistano crediti per ridurre la propria impronta di carbonio. In teoria, compensazioni rigorose e correttamente strutturate sono un utile strumento di breve periodo per azzerare le emissioni nette prima di individuarne la causa principale. Tuttavia, in passato i mercati che mettono in contatto le imprese che sperano di compensare le proprie emissioni collegandole a progetti di mitigazione dei cambiamenti climatici hanno riscontrato enormi difficoltà. In molti casi i programmi di piantumazione emettono crediti senza dare i risultati sperati, spesso perché manca la necessaria attenzione. Oppure sono stati compromessi da fenomeni avversi come i  violenti incendi che la scorsa estate hanno distrutto le foreste statunitensi utilizzate nei programmi di compensazione da aziende come BP e Microsoft.

I mercati volontari del carbonio (MVC) stanno crescendo rapidamente per tenere il passo con la domanda, ma il loro rapido sviluppo si accompagna a una serie di problemi. Il mercato abbonda di progetti di bassa qualità, che non offrono i benefici climatici promessi. Nella maggior parte delle regioni, inoltre, i prezzi del carbonio rimangono al di sotto dei livelli necessari a promuovere i cambiamenti previsti dall’Accordo di Parigi, il trattato internazionale sul clima. Nell’ultimo anno si sono registrati alcuni segnali promettenti. La Banca Mondiale ha riferito che nel 2021 i prezzi del carbonio avevano raggiunto livelli record in molte regioni. Si sono registrati progressi anche sulle questioni transfrontaliere relative alla tariffazione del carbonio e sull’adozione di nuove regole per i mercati internazionali del carbonio concordate alla COP26 di Glasgow. Ciò contribuisce a definire una direzione politica più chiara.

Roundel 1

Il nostro punto di vista

Siamo convinti che le strategie volte a evitare, ridurre e sostituire le emissioni di carbonio debbano prevalere sulla compensazione. Concordiamo tuttavia nel ritenere le compensazioni di carbonio uno strumento importante per aiutare il mondo ad azzerare le emissioni nette, specialmente dei gas serra inevitabili. Senza meccanismi idonei ed efficaci che pongano al centro la qualità e la standardizzazione, tuttavia, il mercato volontario rischia di fallire. Riteniamo opportuno fissare il prezzo globale del carbonio ad almeno 100 $ per tonnellata metrica, ossia il valore indicato dall’organizzazione Global Compact delle Nazioni Unite come soglia di prezzo minima necessaria per stimolare l’innovazione e sbloccare gli investimenti. Il rapporto della Banca Mondiale è comunque incoraggiante. Speriamo che la cooperazione globale concordata alla COP26 di Glasgow possa rilanciare i MVC, portandoli verso un mercato solido e ben funzionante.

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