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Close Look: Marzo 2023

one year ago

CLOSE LOOK
Guai per le banche: che cosa c’è da sapere?

Il settore bancario, normalmente prevedibile, è stato catapultato in prima pagina. Nomi poco noti, quali Silicon Valley Bank (SVB) e Signature Bank, sono stati affiancati ad attori ben noti quali Credit Suisse sull’orlo del collasso. Salvataggi e acquisizioni sono stati disposti rapidamente. I governatori delle banche centrali e persino il presidente degli Stati Uniti si sono espressi con toni rassicuranti in merito alla robustezza del sistema bancario. Nel bel mezzo della confusione, diamo uno sguardo più ravvicinato al settore bancario.

Detto in parole povere, una banca utilizza il denaro dei correntisti per offrire prestiti a clienti che necessitano finanziamenti. In attesa di disporre questi finanziamenti, il denaro depositato può essere investito dalla banca, idealmente in strumenti finanziari a basso rischio che, strada facendo, dovrebbero fruttare alla banca un profitto. I problemi per banche come SVB sono iniziati quando il denaro investito in asset a reddito fisso, tradizionalmente sicuri, l’anno scorso hanno subito un crollo ben noto. Se fosse stata chiamata a esprimere il valore di questi investimenti al prezzo di mercato, SVB sarebbe stata in difficoltà nel ripagare tutti i suoi correntisti. È una richiesta che solitamente non si rivolge a una banca. Ma se i correntisti sospettano che il loro denaro non sia al sicuro, ne domandano rapidamente la restituzione. Poiché la fiducia nella banca viene meno irrimediabilmente, può innescarsi una corsa alla banca.

Dopo il costante aumento, da ottobre dello scorso anno, il settore bancario degli Stati Uniti ha incassato il colpo. Non è detto, tuttavia, che tutte le banche incorrano negli stessi problemi di SVB, che viene descritta come ‘caso da manuale di cattiva gestione’. Le banche statunitensi di grandi dimensioni sono regolamentate in modo più rigido rispetto a quelle più piccole; ciò significa che presentano una maggiore capitalizzazione e sono in grado di resistere meglio agli urti. Ora come ora potrebbero anche trarre beneficio da un rapido slancio verso la qualità, poiché i clienti spostano i conti verso banche maggiormente degne di fiducia.

Altrove, lo stress avvertito dal settore potrebbe avere effetti a catena più ampi. Le banche statunitensi di fascia media sono fondamentali per i loro mercati immobiliari locali; vale a dire che i singoli potrebbero avere difficoltà ad ottenere un mutuo ipotecario. Gran parte dello stimolo del Presidente Joe Biden a investire nella tecnologia verde, noto come Inflation Reduction Act, avrebbe dovuto essere finanziato da questi prestatori di livello medio, che potrebbero faticare a soddisfare un aumento della domanda di credito. Una stretta creditizia più generale potrebbe colpire la crescita economica, aumentando il rischio di recessione.

Le turbolenze nel settore bancario possono sembrare allarmanti, ma è possibile che anche questa bufera abbia un lato positivo. Il presidente della Fed Jerome Powell ha dichiarato che i recenti eventi sono serviti a inasprire le condizioni finanziarie, alla stregua di un rialzo dei tassi di interesse. Tanto che gli economisti ora prevedono solo il 30% di possibilità di un altro rialzo dei tassi a maggio, con la speculazione di tagli dei tassi prima della fine dell'anno in rapida ascesa. È probabile che l'inasprimento delle condizioni di credito abbia anche un effetto deflazionistico, allontanando potenzialmente l'inflazione dai recenti massimi e rendendo superflui ulteriori aumenti dei tassi. Alcune classi di attivo hanno tratto vantaggio dalle recenti turbolenze, tra cui l'oro, i mercati dei titoli di Stato, i fondi del mercato monetario statunitense e persino il Bitcoin.

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