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Article | 05 September 2023 | Italiano
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Mercati energetici: cosa c’è da sapere?
Mentre le temperature estive salivano vertiginosamente nell'emisfero settentrionale, il capo delle Nazioni Unite ha affermato che il mondo è entrato in un'"era di ebollizione globale". L’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) ha dichiarato in giugno che il consumo di petrolio di 103 milioni di barili al giorno (mbpd) ha rappresentato il dato più alto mai registrato, ricordando che l’energia è necessaria per il raffreddamento e il riscaldamento. Dopo un’estate così torrida, esaminiamo lo stato dei mercati energetici, mentre ci avviciniamo ai mesi più freddi.
Temendo una domanda asiatica fiacca, il gruppo OPEC+ delle nazioni produttrici di petrolio ha annunciato tagli alla produzione equivalenti al 3,6% della domanda globale all'inizio di giugno. L’azione è stata efficace, il prezzo è salito di oltre il 15% e da allora è scambiato sopra gli 85 dollari al barile. Le scorte europee di gas naturale sono state ricostituite e dovrebbero bastare per questo inverno, sperando di evitare l'impennata dei prezzi dello scorso anno. Nel frattempo , i prezzi del gas naturale liquido(GNL) sono in aumento, poiché gli scioperi delle raffinerie australiane minacciano la consegna agli acquirenti asiatici. Si teme che questi possano invece rivolgersi ai mercati europei, mettendo a dura prova i prezzi.
E per quanto riguarda il contributo dell’energia sostenibile? A fronte di un contesto geopolitico difficile, si prevede che gli incrementi globali di capacità di energia rinnovabile saliranno di oltre il 30% quest’anno. Presumibilmente, tali incrementi saranno guidati dal solare fotovoltaico e dall’energia eolica, con il solare fotovoltaico che rappresenterà i due terzi dell’aumento. Con le aspettative di una crescita costante durante il prossimo anno, la capacità globale di elettricità rinnovabile potrebbe raggiungere i 4.500 gigawatt, l’equivalente della produzione annua di energia elettrica di Stati Uniti e Cina messi insieme. Una crescente fornitura di energia alternativa potrebbe contribuire a raffreddare i mercati dei combustibili fossili nel lungo termine.
Con la domanda di petrolio che ha toccato nuovi massimi e i tagli alla produzione che iniziano a farsi sentire, si prevede che il deficit giornaliero di petrolio potrebbe salire a 2 milioni di barili al giorno. Per brevi periodi, tale richiesta può essere soddisfatta attingendo alle riserve strategiche di petrolio, ma non a tempo indeterminato. La riserva petrolifera strategica degli Stati Uniti è calata costantemente dopo l'invasione dell'Ucraina, e il presidente Biden ha imposto il rilascio di 1 milione di barili al giorno per 180 giorni, al fine di raffreddare i prezzi. Con le elezioni presidenziali all’orizzonte, il presidente Biden dovrà tenere conto del malcontento degli elettori per l’aumento dei prezzi della benzina. Ciò potrebbe innescare il ripetersi della controversa richiesta dello scorso anno all’Arabia Saudita di "pompare più petrolio".
Quale che sia il contesto geopolitico, le leggi dell'economia sanciscono che uno squilibrio causato da una minore offerta e una maggiore domanda rischia di far lievitare i prezzi. È vero anche il contrario, come recentemente dimostrato da un brusco calo dell’indice tedesco dei prezzi alla produzione, attribuito al forte ribasso dei prezzi all'ingrosso dell'energia. Altrove, la ripresa della domanda dalla Cina, la seconda economia al mondo, potrebbe rivelarsi discontinua. Tutti questi fattori influiranno inevitabilmente sui rapporti mensili sull’inflazione. E, di conseguenza, sulle aspettative dei mercati per la traiettoria dei tassi d’interesse, sia che intervenga una svolta anticipata sia che restino "più alti più a lungo".